I videogiochi si sono evoluti nel tempo e sono passati da essere visti come dei semplici passatempi a delle forme d’arte più complesse, coinvolgenti e interattive.
Affinché tutti possano godere appieno di queste esperienze virtuali, è fondamentale che anche i videogiochi diano la giusta attenzione all’accessibilità, sia visiva che uditiva.
Questo è l’obiettivo che si sono dati gli sviluppatori: garantire l’inclusione delle persone con disabilità sensoriali, arricchendo l’esperienza di gioco per tutti.
In tal senso, un grande esempio di come l’accessibilità è stata presa in considerazione nella realizzazione di un videogioco è sicuramente “The Last of Us Parte II”, definito da molti siti specializzati o esperti del settore come “il gioco più accessibile di sempre” o come “un capolavoro dell’accessibilità”.
Per far comprendere al meglio la vastità delle opzioni relative all’accessibilità incluse all’interno di questo videogioco, vi rimandiamo al sito ufficiale di Playstation, contenente tutte le informazioni al riguardo.
L’attenzione messa da case produttrici come Ubisoft verso il mondo dell’accessibilità è evidente non soltanto nella realizzazione dei videogiochi, ma anche rendendo accessibili i propri eventi di presentazione sul web (come l’ “Ubisoft Forward ”) che vengono resi disponibili in diverse lingue, tra le quali la Lingua dei Segni americana, inglese, tedesca e internazionale e con audiodescrizione in inglese e tedesco.
Va ricordato anche che, le soluzioni che vengono sviluppate per rendere i giochi accessibili a persone sorde e cieche spesso si traducono in miglioramenti per tutti i giocatori.
Ma quali possono essere le soluzioni per rendere accessibili i videogiochi?
Per rendere accessibile il mondo dei videogiochi può essere raggiunta con diverse opzioni come:
- Opzioni relative al contrasto che consistono nell’offrire diverse opzioni di contrasto tra colori, sfondi e testi per garantire che l’informazione visiva sia chiara e leggibile;
- Sottotitolazione, che consiste nel fornire dei sottotitoli chiari e personalizzabili (con diverse lingue selezionabili) per consentire ai giocatori con difficoltà uditive di godere della trama e dei dialoghi, (includendo anche informazioni come effetti sonori e musiche);
- Indicatori Sonori Visivi, che consistono nell’uso di indicatori visivi che vanno a sostituire o accompagnare i suoni importanti presenti nel gioco, permettendo ai giocatori sordi o con difficoltà uditive di ricevere informazioni cruciali per il proseguo della storia;
- Interfacce Intuitive, che consistono nella progettazione di interfacce di gioco chiare, intuitive e facili da navigare, in modo che i giocatori con disabilità visive possano orientarsi e interagire senza problemi.
- Personalizzazione del Suono, che consente ai giocatori di regolare il mix audio, attenuando o accentuando specifici suoni in base alle loro preferenze o esigenze uditive.
- Audiodescrizione, che consente alle persone con disabilità visiva di poter comunque usufruire della parte visuale del gioco attraverso, ad esempio, alla descrizione narrata delle ambientazioni di gioco, dei costumi dei personaggi, dei loro movimenti e, in generale, di tutti quegli aspetti che necessitano di un supporto per essere fruiti a pieno, rendendo l’esperienza di gioco il più accessibile possibile.
L’accessibilità videoludica come forma di inclusione
L’accessibilità videoludica non è solo una questione tecnica, ma ha anche implicazioni sociali ed emotive significative, in quanto permette a persone sorde e cieche di partecipare a una forma di intrattenimento “pop”, contribuendo allo stesso tempo a una maggiore sensibilizzazione verso la disabilità sensoriale.
Questo è quello che Anthony Ferreira, un giovane sordo francese ha pensato di realizzare grazie alla creazione di un’associazione chiamata OneGeek, che ha come obiettivo quello di è offrire alle persone sorde la possibilità di allacciare nuovi contatti utilizzando lo strumento dei videogiochi.
Vi lasciamo qui il link contenente un approfondimento sull’attività svolta da OneGeek realizzato da RSI!
Nonostante tutte queste possibilità, è opportuno dire che c’è ancora molto da fare per garantire che l’accessibilità sia una priorità in ogni fase dello sviluppo di un gioco; ci auguriamo che sempre più case produttrici possano impegnarsi… nella giusta direzione!